LETTERA DI SALUTO IN OCCASIONE DELLA MOSTRA DEL VITTORIOSO AL MUSEO DEL FUMETTO DI MILANO
2 GIUGNO 2018
Porgo un entusiastico saluto a tutti gli organizzatori, ai visitatori e a coloro che seguiranno anche da lontano questo avvenimento, come sono costretto a fare io che con il cuore e la memoria sono con voi ma sono impossibilitato a compiere il viaggio. Ringraziamenti al presidente dell’Associazione Amici del Vittorioso Vito Mastrorocco, a Piero Pazzi, Luca Salvagno e a tutti gl’ideatori e realizzatori di quest’opera che mi pareva impossibile nascesse in un intervallo di tempo così breve. Avete avuto coraggio, ambizione e bravura,
Della nascita dell’Associazione io fui ignaro per alcuni mesi, e ciò fu una fortuna perché nessuno poté pensare che io cercassi un’autocelebrazione.
Siete stati voi, in particolare Brunoro ed Ernesto Preziosi, che avete riscoperto quello che io, da giovanotto di 22 anni fino ai 40 (oggi mi chiamerebbero ragazzo), ho voluto coscientemente tentare di dire e di riuscire a trasmettere, coerentemente al famoso motto ferte, lieto, leale, generoso..
Una mostra dedicata a un giornaletto che visse fino al dicembre 1966 è un fatto singolare, tanto più se organizzata principalmente da vecchi lettori che quindi riconoscono di avere ricevuto non solo sul momento, ma per tutta la vita, “qualcosa” di indelebile sul piano morale, civile, esistenziale, estetico, umano e cristiano, qualunque sia stato il loro percorso successivo..
Vi ho considerati sempre come fratelli. Mi sono anche commosso quando un sessantenne, mai visto e conosciuto prima, mi disse “Sei stato uno dei grandi educatori della mia vita” e quando un settantenne, che a 14 anni aveva frequentato un Campo Scuola da me diretto, mi disse che quei giorni avevano orientato tutta la sua vita. E ancora quando il direttore di “Avvenire” Umberto Folena, in un incontro romano, definì “Il Vittorioso” come “una delle più significative espressioni della cultura cattolica del ‘900”.
Con altrettanta commozione ed affetto, vi abbraccio.
MENICO REDCAP, detto Domenico Volpi.