
La storia ha inizio nel 1937...
E’ stato l’amico sincero, un amico molto particolare, di tanti ragazzi. Per una trentina d’anni ha deliziato tanti giovani che ora, ahimè !, giovani non più, lo ricordano con un misto di nostalgia, simpatia, riconoscenza. ” …chi l’ha conosciuto non l’ha dimenticato; chi non l’ha conosciuto ne ha certo sentito parlare…” ha scritto qualcuno. Quell’amico, quel caro amico, era …di carta, era un “giornalino” che ha occupato un posto importante nella stampa per ragazzi del secolo appena passato. Si chiamava “il Vittorioso “.
Ebbe, purtroppo, vita breve: dal 1937 al 1966. E’ un periodico settimanale, nasce con fini educativi e presenta una novità: sulle sue pagine, accanto a novelle e romanzi a puntate, rubriche, articoli di vario genere, troviamo i fumetti che, e questa è la sua caratteristica principale, sono esclusivamente di autori italiani. Non si ritengono infatti adatti al giovane lettore italiano a cui è destinato quelli di importazione, che sono per la quasi totalità di origine americana e nascono per un pubblico adulto. Ci vorranno ancora degli anni perché il fumetto, non importa se nostrano o d’importazione, riesca a convincere i cosiddetti benpensanti che si tratta del “prodotto di una società moderna” e che gli venga riconosciuta la dignità che si merita. I primi “cartoon” americani erano per la verità già apparsi da tempo in Italia, fin dal lontano 1908, pubblicati sul più famoso di tutti i giornalini di casa nostra, il “Corriere dei piccoli”, ma… “…Vengono accolti, ma, per restare nell’alveo sicuro del consueto letterario, sono radicalmente manomessi: il ” balloon ” (che è la nuvoletta dove appaiono le parole che si scambiano i personaggi delle storie – n.d.r.-) è sostituito da ottonari di commento ai piedi di ogni vignetta; le tavole originali sono ridimensionate per adattarle alle regole di una impaginazione squadrata e rigorosa;…alcune caselle vengono amputate “.
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